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Heigh-ho, heigh-ho, a St. Moritz noi andiam: i 7 Nani alla Jackson Cup.

Per la Radiotelevisiun Svizra Rumantscha, Nannolo, inviato speciale:


Amici telespettatori della Radiotelevisiun Svizra Rumantscha, Bainvegni e allegra da St. Moritz, cuore pulsante dell'Engadina, dove si è appena conclusa la 127ª edizione della prestigiosa Jackson Cup, un evento che affonda le sue radici nel lontano 1898, per volontà di N.L. Jackson, che desiderava un confronto annuale tra i club svizzeri. Una manifestazione storica, dunque, in una cornice paesaggistica mozzafiato, con le montagne innevate a fare da cornice ai rink.


Oggi, però, non vi commenterò solo di punteggi e lanci perfetti. Vi narrerò una storia, una favola moderna che ha visto come protagonisti un gruppo di amici, uniti dalla passione per il curling e da un nome che evoca ricordi d'infanzia: i 7 Nani. Certo, nella fiaba originale erano sette, minatori instancabili al servizio di Biancaneve. Qui, a St. Moritz, erano quattro, ma con la determinazione e la simpatia degli originali nanetti. Nano, Pablo, Daniela e, in sostituzione dell'infortunato Luca (una frattura al polso; gli auguriamo una pronta guarigione), l’audace Pepo. Un po' come quando Cucciolo si ammalava e gli altri nani si prodigavano per curarlo, Pepo è accorso in aiuto, dimostrando un vero spirito di squadra.


La loro avventura è iniziata venerdì 17 gennaio, con l’aperitivo di benvenuto e l’estrazione dei draw all’hotel Laudinella, un momento conviviale che ha riunito tutte le 26 squadre partecipanti e ha sancito l'inizio ufficiale del torneo.


Sabato 18 gennaio il sole splendeva alto nel cielo terso, illuminando le cime imbiancate. Un vero spettacolo! Sul ghiaccio, però, la concentrazione era massima. I nostri 7 Nani hanno affrontato il primo turno contro il BCG Regio, guidato da Urs Lehmann. Una battaglia combattuta punto a punto, conclusasi con una sconfitta per 6-8. Un piccolo inciampo, forse, ma come diceva sempre Saggio, “anche una piccola pietra può far inciampare un gigante”.


Nel secondo turno, però, i nostri eroi si sono rifatti alla grande, travolgendo il Bivio di Claudia Baumann con un sonoro 13-3. Una vera e propria dimostrazione di forza, con lanci precisi e strategie ben studiate. Sembrava quasi di vedere Gongolo all’opera, sempre pronto a incoraggiare i compagni con il suo entusiasmo contagioso.


La serata è proseguita con la cena di gala all’hotel Laudinella, un’occasione per socializzare e festeggiare. Un gesto particolarmente apprezzato è stato il ringraziamento in italiano rivolto ai leventinesi dall’organizzazione, un riconoscimento alla loro simpatia e al loro impegno.

Domenica 19 gennaio il cielo si è fatto più cupo, con una nevicata che si è intensificata nel pomeriggio. Il meteo avverso, però, non ha scalfito la determinazione dei ragazzi di Nano. Nel terzo turno hanno incontrato il St. Gallen Bär di Paul Battilana, cedendo per 4-7. A discolpa dei faidensi, nella squadra avversari militava tale Marco Battilava, figlio dello skip, nonché medaglia d’argento ai mondiali 2003, campione svizzero 2005 e 2008 e quinto alle olimpiadi 2006.


Nell’ultimo incontro, contro l’Uzwil di Ernst Bichsel, hanno sfoderato un’altra prestazione superba, vincendo 14-3. Un finale col botto, degno di Brontolo quando, nonostante il suo caratteraccio, si rivelava sempre un amico fedele.


Al termine del torneo, la classifica finale ha visto i 7 Nani piazzarsi al nono posto, un risultato più che onorevole, considerando il livello degli avversari. La vittoria è andata al Glarus Open Air di Martin Rios, seguito dai Samedan di Christian Flütsch e dai Konstanz di Oliver Trevisiol.


Tornando alla nostra fiaba, i 7 Nani a St. Moritz non hanno trovato Biancaneve, ma hanno dimostrato di avere un cuore grande e una passione contagiosa. Hanno portato allegria e sportività sulla pista di curling, lasciando un segno indelebile in questa 127ª edizione della Jackson Cup. E come diceva sempre Dotto, “la conoscenza è potere”, e loro, di curling, ne hanno dimostrata parecchia. Da St. Moritz, è tutto, a voi la linea.




 

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